Rimini, ubicazione e la nascita di nuove farmacie

Marcello: Rimini, ubicazione e la nascita di nuove farmacie

09 novembre 2017

Il consigliere comunale, Nicola Marcello, ha presentato un’interpellanza al sindaco e all’assessore competente sulla politica che il Comune ha in atto per l’ubicazione e la nascita di nuove farmacie, ecco il testo:
Il continuo incremento demografico di Rimini come, constatato anche delle recenti statistiche, circa mille persone in più ogni anno, richiede anche un adeguamento numerico e geografico di servizi primari come quelli di tipo sanitario ed in primis le farmacie. Questo non è affatto avvenuto nell’ultimo quinquennio.
Ogni 4 mila nuovi abitanti dovrebbe scattare un nuovo punto di distribuzione del farmaco ed ogni 1500 abitanti una nuova zona carente di medico di medicina generale da coprire in tempi di uno-due anni. 
Ovvio che le localizzazioni di tali punti sanitari (specie le farmacie) devono cadere dove si registra l’incremento demografico più significativo con predilezione per le aree di nuova urbanizzazione e non dove vuole la Giunta come avvenuto nel recente passato, vedasi la delibera del 2016 che collocava la comunale 8 vicino alla Stazione.
Nel 2017 stiamo ancora aspettando l’apertura di nuove farmacie messe a concorso già nel 2012 ma non accettate date le scarse possibilità di sopravvivenza come a Tombanuova, Spadarolo-Vergiano e Gaiofana. 
Sono tre località meritevoli un posto di distribuzione del farmaco e servizi di farma-cup necessari, utili e di ausilio alle persone più bisognose residenti o anche di transito. 
Ma sulle farmacie a Rimini ritengo che ci sia sempre il famigerato macigno dell’ accordo stipulato tra Comune ed AMFA (passata di mano ed in via di dismissione anche come partecipata comunale). 
Con tale accordo senza ricordare i vari passaggi in pratica abbiamo regalato ad una multinazionale oggi A.H.I. – Alliance Healthcare Italia-spa) almeno il 50 per cento delle future farmacie riminesi e sta al loro “buon cuore” darci qualche briciola come accaduto per la comunale 7 di Bellariva nel 2010 e ed 8 di via Roma nel 2016. 
A questo “regime” come indicato giustamente dagli uffici in una risposta ad interrogazione fatta da me e poi da un altro consigliere sempre nel 2016 dovremmo sottostare fino al 31/12/2093. 
Un contratto firmato nel 1999 obbliga il Comune ad affidare la gestione delle Farmacie Comunali ad AMFA che però è già nelle mani di una multinazionale (anzi il Comune sta valutando di vendere anche le ultime azioni rimaste di proprietà pubblica). Di fatto il 50 per cento delle nuove farmacie finirà automaticamente in mani private, senza concorso.
I Comuni possono esercitare il diritto di prelazione sulle Farmacie in ragione del 50% delle nuove sedi. In sostanza, se l’ultima sede aperta è privata si può aprire una Comunale.
Cosa è successo nel 2016? 
Il Comune dovendo aprire una nuova farmacia , che ha fatto? 
L’ha messa vicino alla Stazione: la zona è già coperta (anche dalla Comunale San Francesco, da notare) e all’interno della Stazione opera una parafarmacia che sarà inevitabilmente costretta alla chiusura. Mentre la prima periferia è ancora scoperta.
Qui sta la schizofrenia di un PD che crea le parafarmacie e poi le fa chiudere per regalare una farmacia ad una multinazionale.
In realtà sappiamo bene che non si possa parlare di schizofrenia: era chiaro sin dal 2006 che l’obiettivo di Bersani non era favorire i giovani disoccupati ma i big della distribuzione del farmaco. 

Perchè il Comune ha scelto di esercitare il diritto di prelazione nonostante sapesse che, di fatto, non sarebbe stato il titolare né il gestore della farmacia?
Il Comune non ritiene di avere favorito un soggetto privato quando la farmacia sarebbe potuta essere messa a concorso tra altri soggetti ugualmente capaci di aprirla, gestirla e soprattutto collocarla in sedi più idonea al sevizio dei cittadini tipo la Gaiofana dove vivono 4000 persone. 
Il d.d.l. Concorrenza ora è legge e le società di capitali possono essere titolari di Farmacie, quindi qualora Alliance lo chiedesse potrebbe applicare la clausola contrattuale e divenire titolare delle Farmacie. Quindi tra qualche decennio AMFA restituirà le Farmacie non al Comune ma ad Alleanza, salvo che non decida di farlo addirittura prima visto che AMFA è per il 74% di Alliance.
L’assessore in una risposta sosteneva “nonostante tale aspetto non sia espressamente disciplinato dal contratto sopra indicato, il relativo affidamento non è gratuito, ma oneroso per la stessa società concessionaria, ovvero avviene a fronte del pagamento, da parte della società concessionaria (Amfa s.p.a.), a favore del Comune di Rimini concedente, di un  corrispettivo (“una tantum” oppure “annuo periodico”), da determinare di comune accordo tra le parti.”
Tradotto: prendiamo in prelazione le comunali, sapendo che dobbiamo poi girarle ad Alliance (tramite AMFA) perché loro per loro buon cuore ce le pagano.
Ovviamente continueranno a farlo sottraendo farmacie che potrebbero andare a concorso tra privati, e invece vanno ad una multinazionale che le paga due lire (600.000 euro sono niente, nei dintorni di Coriano ne stanno vendendo una al doppio) e ne ha già a decine.
Alla faccia di un Partito di maggioranza vicino ai lavoratori, ai cittadini ed a servizio delle periferie. 

Alla luce di ciò CHIEDO :

  1. L’ISTITUZIONE DI NUOVE FARMACIE IN PERIFERIA IN PRIMIS NEL QUARTIERE GAIOFANA ED ALTRE A SEGUIRE. 
  2. CONSENTIRE A NUOVI GIOVANI FARMACISTI DI ACCEDERE NELLE FORME CONSENTITE DALLA LEGISLAZIONE VIGENTE ALLA LORO GESTIONE 
  3. EVITARE CHE IL COMUNE ESERCITI DIRITTI DI PRELAZIONE SULLE NUOVE FARMACIE PER POI REGALARLE A DELLE MULTINAZIONALI IL CUI COMANDO E CONTROLLO E’ LONTANO DA RIMINI E CHE CERTAMENTE TRACURANO LE PERIFERIE MENO REDDITIZIE”.
Il Consigliere 
Dr. Marcello Nicola
 
(testo pubblicato da: http://www.chiamamicitta.it)



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