Nel mercato dell’accoglienza dei profughi a Rimini c’è anche una srl

Marcello: Nel mercato dell’accoglienza dei profughi a Rimini c’è anche una srl

23 febbraio 2017

E lo stato spende 18.760 euro al giorno per ospitare gli attuali 536.

L'interrogazione di Nicola Marcello porta alla luce novità non di poco conto: quanti sono, chi li ospita e quanto costano. Mentre restano senza risposta gli interrogativi su eventuali difformità edilizie nella struttura gestita da Cri.

Si chiama Immedia srl e gestisce profughi anche in altre parti d’Italia. Si è da poco inserita nel mercato dell’accoglienza a Rimini, attualmente ospitandone 22. Va ad aggiungersi ad un elenco abbastanza lungo fatto di realtà già note.
Al primo posto troviamo Caritas e Madonna della Carità che in questo momento hanno in carico 88 profughi, Cooperativa Cad 63, Cooperativa Metis 56, Centofiori 44, Terre solidali 41, Croce Rossa 40, Cooperativa Eucrante 37, Cooperativa Edith Stein 17, Associazione Ardea 9. Ci sono poi alcune sistemazioni provvisorie in tre hotel, per ulteriori 119 profughi. Perché si parla di sistemazioni provvisorie? Perché quando i gestori dell’accoglienza a livello locale non hanno più disponibilità di posti, i migranti, che provengono di norma dall’Hub di Bologna, vengono appoggiati in strutture alberghiere reperite dalla prefettura per essere poi smistati agli stessi soggetti gestori nel momento in cui si liberano posti per nuove accoglienze.
Complessivamente a Rimini in questo momento ci sono 536 profughi, dislocati a Miramare, Viserba, Rivazzurra e centro storico. Costano allo stato 35 euro ciascuno (iva inclusa) al giorno e quindi 18.760 euro (in un anno 6.847.400). Le strutture ospitanti sono le più diverse: dalle sedi di associazioni e cooperative, ad appartamenti e alberghi. E’ il quadro che emerge dalla risposta che il vicesindaco Gloria Lisi ha fornito alla interrogazione presentata dal consigliere di Forza Italia Nicola Marcello, che aveva principalmente chiamato in causa la struttura della Cri ponendo però domande anche per far luce sulla situazione più generale. I dati sono della prefettura di Rimini.
Si tratta di presenze “in continuo movimento” ed è la prefettura che gestisce l’individuazione dei soggetti gestori, che mettono a disposizione immobili reperiti sul libero mercato, attraverso avvisi pubblici.
La novità che emerge è che i soggetti convenzionati non sono più solo cooperative sociali e enti no profit del riminese, ma di recente si sono inseriti anche enti profit. Segno che si tratta comunque anche di un affare economico. E’ sempre la prefettura a convenzionarsi con i soggetti privati, che devono occuparsi di una accoglienza formata da diverse sfaccettature: non solo vitto e alloggio, ma anche mediazione culturale, alfabetizzazione, tutela legale, erogazione del poket money di 2,50 euro al giorno, assistenza sanitaria. Sarebbe poi interessante sapere se e con quali modalità, qualcuno si occupa di monitorare da vicino questa accogienza. “Al Comune di Rimini come ad ogni altro Comune la loro accoglienza non costa nulla, anzi produce lavoro”, spiega Gloria Lisi.
L’affidamento per la gestione viene gestito dalla prefettura attraverso avvisi pubblici ai quali hanno partecipato fin dal 2014 le cooperative sociali Madonna della Carità, Cento fiori, Eucrante, Terre Solidali, Edith Stein, l’Associazione Papa Giovanni XXIII, Croce Rossa Italiana, a cui si sono aggiunte le coop. sociali Metis, Cad, l’associazione Ardea e Fondazione San Paolo. “Tali soggetti del Terzo Settore hanno evitato grandi concentrazioni creando un sistema di accoglienze diffuse”, spiega il vicesindaco e “per quanto riguarda la struttura di San Martino Monte l’Abate gli accordi sono stati presi dalla prefettura che ha trattato direttamente con la proprietà e Cri”.
Manca, però, nella risposta di Gloria Lisi, qualunque riferimento ad eventuali difformità urbanistiche, mancanza del certificato di abitabilità e varie problematiche sulle quali Nicola Marcello aveva richiamato l’attenzione con la sua interrogazione sull’immobile di San Martino Monte l’Abate. E siamo sul versante di una competenza comunale.

(tratto da: http://www.riminiduepuntozero.it)



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